AURISINA – 27 FEBBRAIO 2020

Pomeriggio carsico

Un grigio cielo di fine inverno che fa pendant con la roccia calcarea dove oggi abbiamo appoggiato le suole degli scarponi. Vento teso da est, “borin”, quel tanto che basta per non dar fastidio e farti sentire in Carso. Meta odierna i dintorni di Aurisina, che oltre alle antiche cave di candida e rinomata pietra offrono curiosità e natura a piene mani. Non ci dirigiamo verso il mare, lungo l’arcinoto e battuto sentiero dei pescatori, ma ci inoltriamo nell’altopiano, in direzione Prepotto. Qui i fenomeni carsici la fanno da padrone. Entriamo in una “grottona” che sembra la pancia della balena di Pinocchio, mentre all’ingresso il curioso fiore di una grande Euforbia di Wulfen ci osserva con i suoi graziosi occhi verdi. Proseguiamo verso un cocuzzolo panoramico dove sono stati risistemati osservatori e vestigia della Grande Guerra. Un po’ nuraghi e un po’ bivacchi, ci colpiscono questi piccoli ricoveri eretti con maestria a formare un curioso villaggio “gnomesco”. Incanalati lungo una trincea ci ritroviamo di fronte ad una nuova grotta che presenta pure l’uscita sul retro! E dal retro ci affacciamo nelle vigne di Prepotto, distese sul rosso ferretto carsico, davanti al silenzioso paesino. Lo attraversiamo chiedendo qua e là di una cantina, un po’ di Teràn, ma non è domenica e gli affari con quattro camminatori non si fanno. Ok, procediamo. Siamo giunti al clou dell’uscita, lo scopo principale che ci ha spinti quaggiù in un grigio pomeriggio di febbraio: la fioritura dello Zafferano d’Istria, non certo per coglierne i pistilli, ma per ammirare e fotografare questo piccolo gioiellino della natura che pochi conoscono o ci badano. E il nostro bel Crocus è lì ad attenderci, primo fiore del Carso, splendente corolla in mezzo al brullo prato sonnecchioiso che presto ci regalerà altre emozioni, e noi presto ritorneremo.

Il Carso è davvero tante cose e sempre. Lo frequentiamo soprattutto in autunno per i suoi colori unici, in primavera per le fioriture preziose, un po’ meno nella calda estate o d’inverno, ma a torto perché anche in queste stagioni ci riserva sempre belle sorprese.