PARADISO – 18 GIUGNO 2020

Destinazione Paradiso

Il brutto tempo previsto nei monti ci spinge verso la terra delle risorgive; non serve spingere tanto: ci andiamo ben volentieri. Con un mese di ritardo rispetto al solito tour nella Bassa, eccoci sulle rive dello Stella, ad Ariis, dove il più grande fiume di risorgiva compie una esse perfetta lambendo il parco del palazzo Ottelio, che si specchia sulle sue acque silenziose. Maestose querce irrompono nelle radure, mentre sua maestà grande cedro troneggia sul cocuzzolo assistito da ligi lecci e contorti carpini: saggi custodi del tempo. Ci siamo persi la fioritura dei campanellini estivi ma una schiera vibrante di damigelle dagli abiti cangianti pervade ogni recesso del parco dove tagli improvvisi di luce fanno brillare le leggiadre ali. Il nannufero fiorisce tra i riflessi dello stagno e lenti gracidii. Tutto sembra perfetto in questo angolo di Friuli; tutto è perfetto, anche la bufera che tra qualche ora si scatenerà e che già rumoreggia alle spalle. Abbiamo ancora due tappe prima di concludere il pomeriggio anfibio: i prati di Selvuccis, dove veniamo invasi dalle margherite e dai fiori di campo, mentre una nidiata di fagiani si disperde tra le alte erbe. Qui incontriamo anche la primavera di Pasolini: pochi versi ma di grande armonia e leggerezza. Ed infine andiamo a Paradiso per una birra di riso. Prima di rientrare, con il cielo nero ormai sopra la testa ed il vento forte che annuncia la tempesta, un’ultima sosta nelle risaie, per uno scatto che sembra d’altri tempi e altre terre. La nostra non smette mai di stupirci.

Il Friuli è una terra di temporali. Le burrasche estive dipingono tele impressioniste nei cieli della Piccola Patria. Vederle venirti addosso dai fondali montani, piombare come tsunami nella bassa pianura è uno spettacolo da non perdere.