CAMPOROSSO – 14 FEBBRAIO 2021

Bianche evasioni

La leggera farina che giunge al polpaccio non oppone alcun attrito al passo silenzioso, una sorta di sommesso fruscio mentre avanzi nel candore e ti lasci dietro una scia tutt’altro che retta, guidata non da ostacoli ma da curiosità e senso di libertà. Il fascino dalla valle, aperta e luminosa nel fondo, gentilmente serrata sugli orli boscosi, imprime dolci pensieri, più che altro vaghezze, leggerezze e beate contemplazioni. Nel seguire l’orma di un cervo intuisci presenze che allentano l’impronta della solitudine e ti senti persino partecipe di questa gioiosa natura. Sembra che anche l’animale si sia mosso con calma, più che con prudenza, in tutta tranquillità e senza l’incubo del predatore o del cacciatore alle calcagna. Si dirigeva verso la sorgente, dove la neve non ha attecchito e rinverdisce l’erba. Nell’osservare le bizzarre forme bianche intervallate dalle chiazze erbose, rintracci forme familiari, volti, cuori, animali… Anche questo gioco infantile dona serenità. L’abbacinante ripiano innevato, il sole alto che intiepidisce l’aria, l’assenza di vento, un silenzio piacevole, non misterioso ma rilassante, accompagnano questo dolce vagare senza fatica, senza salite o discese, senza una meta precisa, in seno ad una valle accogliente, punteggiata da baite per metà sepolte dal soffice manto. Gli abbaini del sottotetto ti portano a immaginare accoglienti giacigli, confortevoli stanze dove potresti rintanarti per qualche giorno. Un bel libro, il fuoco acceso. Immagini le luci della sera lasciare la valle e far posto a Orione e all’ombra amica del cervo. Immagini un sonno pieno, completo, nel silenzio profondo della notte alpina. E immagini le dita rosate di Aurora apparire sulle punte dei pecci domattina, scivolare sui piani ondulati e donarti un dolce risveglio. Ma tutto questo non è mondo tuo, non sono tue proprietà questi bei chalet; sei soltanto un girovago del fine settimana; ieri eri a passeggiare sulle rive di un mare d’inverno, sbirciavi dentro gli usci dei casoni lagunari; oggi sei qui tra i monti. Accontentati di questo, della minestra riscaldata di stasera, del lavoro in ufficio di domani.

Sono i giorni più freddi dell’inverno, con l’aria secca e limpida, quelli che regalano i panorami migliori ed i cieli più blu. Quando il bianco e blu si uniscono lungo il contorno frastagliato delle chiome di abeti appuntiti, nel cuore della foresta di Tarvisio, il freddo non lo senti più e sei sopraffatto dall’incanto della Val Bartolo.