GEMONA – 2 AGOSTO 2020

Asso nella manica

Dopo il Gran Monte, i Musi ed il Plauris, mancava l’ultima carta per il poker di Prealpi Giulie: il Cuarnan! Il piano B era nell’aria ma il baro lo sfila dalla manica con scaltrezza tant’è che le obiezioni dei coraggiosi accorsi “Al Fungo” sono quasi assenti. È ovvio che una montagna “banale” già percorsa in lungo e in largo tante volte non desti euforiche reazioni, ma ci sono delle sorprese lassù in agguato… La faggeta in partenza è di quelle classiche e ci consente di affrontare la salita in scioltezza e soprattutto freschezza, visto che il climatizzatore a 18 gradi oggi funziona, mentre ieri, a oltre 30, dava problemi anche quassù. L’affaccio prealpino sulla pianura, al quale non ci siamo ancora assuefatti, riserva quest’oggi la sorpresa delle genziane maggiori (Gentiana lutea subsp. symphyandra): un esercito di gendarmi gialli, tutti sopra il metro e sull’attenti, con lo sfondo del Tagliamento e dei temporali lontani, in avvicinamento, forse. Sono centinaia, migliaia: uno spettacolo! Attraversiamo il pascolo e ci imbattiamo nella seconda sorpresa di giornata: lo stagno di Monet. Ninfee multicolori bordeggiano il piccolo angolo di paradiso dove tritoni alpini sguazzano tra insidiose bisce d’acqua. Lasciamo l’incantevole luogo per affrontare l’unica salitella del giorno, percorsa con entusiasmo per quanto appena visto, e perché si svolge tra esuberanti fioriture di ombrellifere (Peucedanum), e senza il sole cocente sulla coppa! Giunti al rifugetto siamo al sicuro: ci possiamo godere da un pulpito privilegiato l’arrivo della pioggia. Un grande innaffiatoio sta irrorando l’alta pianura ed il collinare morenico, puntando da questa parte. Qualcuno sale in cima, ma è davvero facoltativo oggi. Meravigliosi paesaggi accarezzano questa fine mattina e la beata sosta accanto al fuocherello, che dà quel non so che di non so cosa al nostro stare assieme, dovrebbe durare per ore, giorni… Purtroppo presto smetterà e bisognerà rientrare. L’imbroglio è riuscito alla grande!

Una domenica bestiale inizia con un temporale. Il copione prevedeva la zona ai piedi del Col Gentile e le vicende di Carnia Libera 1944, per ricordare una persona scomparsa; il meteo incerto ha invece favorito l’intento del baro: fare poker d’assi.